Attorno alla dieta durante l'allattamento aleggia un'aura di ansia e confusione, alimentata da consigli non richiesti e miti difficili da sradicare. Molte neomamme temono di dover rinunciare a numerosi cibi per il bene del proprio bambino.
La realtà, supportata dalla scienza, è molto più rassicurante: gli alimenti realmente da evitare sono pochissimi. Per la maggior parte dei cibi, la vera chiave è la moderazione e la consapevolezza. Questo articolo si propone di fare chiarezza, separando i fatti dalle false credenze e fornendo una guida pratica per mangiare in modo sicuro e sereno.
La lista nera è fortunatamente molto corta e riguarda per lo più sostanze potenzialmente tossiche per il neonato.
L'alcol passa liberamente nel latte materno, raggiungendo concentrazioni simili a quelle nel sangue della madre. Poiché il fegato di un neonato è immaturo e non riesce a metabolizzarlo, il suo consumo è fortemente sconsigliato. Se si desidera bere un bicchiere di vino in un'occasione speciale, è consigliabile farlo subito dopo una poppata, attendendo almeno 2-3 ore prima della successiva per dare al corpo il tempo di smaltire l'alcol.
Il mercurio è un metallo pesante che può accumularsi nei pesci di grossa taglia e, se ingerito, è neurotossico per il bambino. È quindi necessario evitare pesci predatori come pesce spada, tonno rosso, verdesca e palombo. Si può invece consumare con tranquillità (1-2 volte a settimana) pesce di piccola taglia e a basso contenuto di mercurio come salmone, sardine, alici, trota e merluzzo.
Questa è la categoria più ampia e si basa sul principio dell'osservazione.
La caffeina può passare nel latte e, in dosi elevate, può rendere il bambino irrequieto, irritabile e disturbare i suoi cicli di sonno. Questo non significa dover rinunciare al caffè del mattino. Il limite di sicurezza è considerato attorno ai 200-300 mg al giorno, equivalenti a circa 2 tazzine di caffè espresso o 3-4 tazze di tè. Attenzione anche alle fonti nascoste di caffeina, come alcune bevande gassate, energy drink e il cioccolato (specialmente quello fondente).
Cibi dal sapore molto intenso (verdure incluse) e penetrante possono modificare il gusto del latte materno. Tra questi ci sono aglio, cipolla, asparagi e spezie forti come curry e peperoncino. Questo non è un pericolo, ma alcuni bambini potrebbero mostrare di non gradire il nuovo sapore, rifiutando temporaneamente il seno. Il consiglio è di non escluderli, ma di consumarli in quantità moderate e osservare se il bambino sembra infastidito.
Esiste il timore che consumare alimenti allergizzanti (come latte vaccino, uova, soia, frutta a guscio, grano) possa causare allergie nel bambino. Le attuali evidenze scientifiche suggeriscono che non è necessario escludere preventivamente questi alimenti dalla dieta materna, a meno che non vi sia una diagnosi di allergia conclamata nel bambino o una forte familiarità. Se, dopo aver consumato un certo cibo, si notano nel neonato reazioni come orticaria, eczema, vomito o diarrea, è fondamentale consultare il pediatra.
Salvo le due eccezioni dell'alcol e del pesce con mercurio, l'approccio migliore all'alimentazione in allattamento è quello del buon senso. Una dieta varia non solo è sicura, ma abitua gradualmente il bambino a sapori diversi, facilitando la fase dello svezzamento. La chiave è ascoltare il proprio corpo e osservare il proprio bambino, senza stress o inutili privazioni.