La carenza di calcio è una condizione spesso sottovalutata ma fondamentale per il benessere di ossa, muscoli e sistema nervoso. Il calcio non è importante solo durante l’infanzia e l’adolescenza, ma anche in età adulta e nella terza età, per prevenire osteoporosi, crampi e fragilità ossea.

In questo articolo scoprirai:


  1. quali sono i sintomi iniziali della carenza di calcio,
  2. quali sono le conseguenze sul lungo termine,
  3. e come prevenirla con l’alimentazione e, se necessario, con l’integrazione.
Infografica in italiano su carenza di calcio, con sintomi, cause e rimedi nutrizionali illustrati

Indice

Il dott. Giovanni De Stefano - Biologo Nutrizionista. BIO COMPLETA

Cos'è la carenza di calcio?

Il calcio è il minerale più abbondante nel nostro organismo, immagazzinato per il 99% in ossa e denti, e per l’1% nel sangue, dove regola attività neuromuscolari, ormonali e cardiache.

Quando i livelli di calcio nel sangue scendono, il corpo lo preleva dalle ossa: è qui che inizia il problema.


Sintomi della carenza di calcio

I sintomi possono comparire in modo graduale, similmente ad altri episodi di carenza. Ecco i più comuni:

  1. Crampi muscolari ricorrenti
  2. Formicolio a mani, piedi e volto
  3. Unghie fragili, pelle secca
  4. Battito cardiaco irregolare
  5. Ossa deboli, tendenza a fratture
  6. Irritabilità e difficoltà di concentrazione
  7. Nei bambini: ritardo nella crescita o nella dentizione

Conseguenze sul lungo periodo

Una carenza prolungata di calcio può portare a:

  1. Osteopenia e osteoporosi
  2. Aumento del rischio di fratture
  3. Problemi posturali e dolori articolari
  4. Spasmi muscolari involontari (tetania)
  5. Nei bambini: rachitismo (raro ma ancora presente nei casi di grave carenza)

Cause principali della carenza di calcio

Le cause più frequenti includono:

  1. Scarso apporto alimentare (diete povere di latticini o verdure verdi)
  2. Malassorbimento intestinale (celiachia, disbiosi)
  3. Deficit di vitamina D (indispensabile per l’assorbimento del calcio)
  4. Ipotiroidismo o ipoparatiroidismo
  5. Assunzione prolungata di farmaci antiacidi o cortisonici

Diagnosi: quali esami fare

Gli esami per valutare una potenziale carenza di calcio sono:

  1. Calcemia totale
  2. Calcio ionizzato
  3. Vitamina D (25-OH-D)
  4. Paratormone (PTH)
  5. Esame densitometrico (MOC) delle ossa in casi specifici

Un nutrizionista può aiutarti a valutare i risultati e correggere la dieta in modo mirato.

Approfondisci con la Guida alle Carenze Nutrizionali


Come intervenire: dieta e integrazione

Alimenti ricchi di calcio

Tra i migliori alimenti naturali per aumentare l’introito di calcio:

  1. Yogurt naturale, latte, formaggi freschi
  2. Verdure a foglia verde (cavolo riccio, bietole, rucola)
  3. Sardine e acciughe (con lisca)
  4. Mandorle e semi di sesamo
  5. Acque minerali ad alto residuo fisso (oltre 150 mg/L di calcio)

Consiglio utile: associa sempre il calcio alla vitamina D per favorire l’assorbimento.


Quando è utile integrare

L’integrazione va valutata da un professionista quando:

  1. I livelli ematici sono costantemente bassi
  2. C’è una ridotta esposizione al sole
  3. Il paziente segue diete escludenti o presenta malassorbimento
  4. In età post-menopausale o in fase di osteopenia

Il calcio citrato è una forma ben assorbita anche senza cibo.

Domande Frequenti

Chi è più a rischio di carenza di calcio?

Le donne in menopausa, gli anziani, i bambini in fase di crescita e chi segue diete vegane o povere di latticini sono le categorie più esposte.

Posso assumere calcio solo con l’alimentazione?

Sì, in molti casi è sufficiente. Tuttavia, se i valori restano bassi o se si verifica osteopenia, l’integrazione può essere utile.

Qual è il fabbisogno giornaliero di calcio?

Circa 1000–1200 mg al giorno per adulti. Il fabbisogno aumenta in gravidanza, menopausa e adolescenza.

La vitamina D influisce sull’assorbimento del calcio?

Sì. Senza vitamina D attiva, il calcio non viene assorbito correttamente nell’intestino. I due vanno sempre considerati insieme.

Le acque minerali possono fornire calcio utile?

Assolutamente sì. Alcune acque contengono oltre 300 mg di calcio per litro e sono un’ottima fonte, soprattutto per chi è intollerante al lattosio.


Conclusioni

La carenza di calcio può avere ripercussioni serie sul benessere osseo e muscolare. Una dieta variata, il giusto apporto di vitamina D e, se serve, un’integrazione mirata sono la chiave per prevenire l’osteoporosi e mantenere la forza fisica.