Il glutatione è uno dei più potenti antiossidanti endogeni del nostro corpo, definito spesso “la molecola madre della detossificazione”. Una sua carenza può avere effetti sistemici, favorire l’infiammazione cronica e l’invecchiamento cellulare.
In questo articolo scoprirai:
Il glutatione (GSH) è un tripeptide composto da:
Svolge un ruolo cruciale in:
Quando scarseggia, come per il magnesio o lo zinco, il corpo è più vulnerabile a danni cellulari, malattie croniche e invecchiamento precoce.
I sintomi sono spesso aspecifici, ma diventano più evidenti in caso di stress prolungato o malattie croniche.
I segnali più comuni:
Leggi della Guida alle Carenze Alimentari.
Sì, ma non è un esame di routine. Può essere valutato tramite:
In casi specifici (invecchiamento, patologie, detossificazione epatica intensa):
Domande Frequenti
Sì. È un potente antiossidante anti-aging, riduce lo stress ossidativo e protegge DNA e mitocondri.
Assolutamente. Il glutatione è il detossificante epatico per eccellenza. Una sua carenza può peggiorare la funzionalità epatica e rallentare la depurazione.
Sì. Sforzi prolungati e intensi aumentano i radicali liberi e possono ridurre temporaneamente il glutatione, se non reintegrato con una dieta ricca di antiossidanti.
Sì, ma la forma liposomiale o sublinguale è più efficace rispetto alla forma tradizionale, che ha scarsa biodisponibilità orale.
Chi soffre di stanchezza cronica, malattie autoimmuni, epatopatie; persone oltre i 40 anni e chi ha subito intossicazioni ambientali o farmacologiche
Una carenza di glutatione può manifestarsi con disturbi diffusi ma impattanti: stanchezza, infiammazione, infezioni frequenti. Stimolarne la produzione è possibile con una nutrizione mirata, uno stile di vita sano e, se necessario, integratori personalizzati.