La carenza di ferro è una delle più comuni carenze nutrizionali al mondo, e rappresenta la principale causa di anemia sideropenica. Colpisce soprattutto le donne in età fertile, gli adolescenti, i vegetariani e chi soffre di disturbi gastrointestinali.

In questo articolo scoprirai:

  1. quali sono i sintomi più comuni,
  2. quali esami fare per confermare la carenza,
  3. e come intervenire con l’alimentazione o, se necessario, con una integrazione mirata.
Infografica in italiano su carenza di ferro, con sintomi, cause e rimedi nutrizionali illustrati

Indice

Il dott. Giovanni De Stefano - Biologo Nutrizionista. BIO COMPLETA

Cos’è la carenza di ferro?

Il ferro è un minerale fondamentale per la produzione dell’emoglobina, la proteina che trasporta ossigeno nel sangue. Quando i livelli sono bassi, l’organismo fatica a ossigenare i tessuti, causando stanchezza, pallore e affaticamento mentale.


Tipi di ferro e loro assorbimento

  1. Il ferro eme (di origine animale) ha un’assorbibilità superiore (15–35%)
  2. Il ferro non-eme (di origine vegetale) viene assorbito con più difficoltà (2–20%) e necessita della vitamina C per migliorare l'assorbimento.

Sintomi della carenza di ferro

I sintomi possono essere sfumati o molto evidenti, a seconda del grado di carenza. Tra i più comuni:

  1. Stanchezza cronica
  2. Affanno anche con piccoli sforzi
  3. Pelle pallida e unghie fragili
  4. Capelli deboli e maggiore caduta
  5. Irritabilità, difficoltà di concentrazione
  6. Mal di testa frequenti
  7. Voglia insolita di ghiaccio o di masticare cose non alimentari (pica)

Cause principali della carenza di ferro

Le cause più frequenti includono:

  1. Ciclo mestruale abbondante
  2. Scarso apporto alimentare (diete vegetariane o vegane senza bilanciamento)
  3. Sanguinamenti cronici occulti (gastrite, ulcera, emorroidi)
  4. Malassorbimento intestinale (celiachia, infiammazioni croniche)
  5. Aumentato fabbisogno in gravidanza, allattamento o età dello sviluppo

Diagnosi: quali esami fare

Per confermare una carenza di ferro, non basta l’emocromo. Gli esami più utili sono:

  1. Ferritina (indicatore delle scorte di ferro)
  2. Transferrina e saturazione transferrinica
  3. Sideremia
  4. Emoglobina e MCV (volume corpuscolare medio)

Attenzione! La ferritina può essere falsamente normale in presenza di infiammazione.


Come intervenire: dieta e integrazione

  1. Alimenti ricchi di ferro
  2. Preferire alimenti ricchi di ferro eme, come:
  3. Carne rossa magra, fegato (se tollerato), pollo
  4. Pesce, soprattutto molluschi (vongole, cozze)
  5. Uova (soprattutto il tuorlo)

E includere ferro non-eme da:

  1. Legumi (lenticchie, ceci, fagioli)
  2. Cereali integrali e fiocchi di avena
  3. Frutta secca (noci, anacardi), semi di zucca
  4. Verdure a foglia verde scuro (spinaci, bietole)

Consiglio utile: associa gli alimenti ricchi di ferro a vitamina C (agrumi, kiwi, peperoni) per migliorare l’assorbimento.


Quando è utile integrare

L’integrazione va valutata da un professionista quando:

  1. La ferritina è sotto i 30 ng/mL
  2. I sintomi sono importanti
  3. La dieta non riesce a correggere la carenza
  4. Gli integratori a base di ferro ferroso sono più assorbibili, ma possono causare nausea o stipsi: esistono anche forme più tollerabili (bisglicinato, liposomiale).

Domande Frequenti

Quanto tempo ci vuole per recuperare il ferro?

In genere servono 2–3 mesi di integrazione per normalizzare i livelli di ferritina, ma dipende dalla gravità della carenza e dalla causa sottostante.

Posso assumere ferro e calcio insieme?

No. Il calcio inibisce l’assorbimento del ferro, quindi è meglio assumere integratori o alimenti ricchi di ferro lontano da latticini o integratori di calcio.

Le donne sono più soggette a carenza di ferro?

Sì, soprattutto in età fertile, a causa del flusso mestruale mensile. Anche l’allattamento e la gravidanza aumentano il fabbisogno.

È possibile avere carenza di ferro senza essere anemici?

Assolutamente sì. La carenza di ferro può precedere l’anemia. I sintomi iniziano anche prima che i valori dell’emoglobina scendano sotto la norma.

Il ferro vegetale è sufficiente per un vegano?

Sì, ma va bilanciato con attenzione. Chi segue una dieta vegana dovrebbe aumentare l’assunzione di legumi, semi, frutta secca e vitamina C ai pasti.


Conclusioni

La carenza di ferro è frequente ma facilmente correggibile con una dieta mirata o con l’aiuto di un nutrizionista. Se ti riconosci nei sintomi descritti, non sottovalutarli. Intervenire per tempo può aiutarti a recuperare energia e benessere mentale.